Ci sono momenti in cui le cose non sembrano andare come vorremmo.
Sono quei momenti in cui, nonostante gli sforzi che facciamo, nonostante l’impegno, la motivazione, l’entusiasmo, le situazioni che ci sono intorno non sembrano girare per il verso giusto.
E sono i momenti in cui ci chiediamo se abbiamo fatto la scelta giusta. Sono i momenti in cui siamo a contatto con la nostra fragilità, la nostra umanità, senza maschere e senza filtri.
L’ottimismo e l’energia che ci contradistinguono sembrano svaniti. Dov’è la professionista stimata, il dirigente motivato, la mamma strepitosa, l’insegnante dalle cui labbra tutti pendono, il CEO che ogni giorno ci guarda mentre ci pettiniamo o ci facciamo la barba?
Capita. E’ umano. Siamo umani. Sono i momenti in cui la nostra fragilità bambina fa capolino attraverso l’autostima costruita in tanti anni di vita.
E’ come se fosse notte. Un’eclissi dell’anima.
Ma come ogni notte il mattino dopo il sole sorge, sempre. Anche quando piove.
Possiamo abbracciare la nostra insicurezza infantile e guadarla con affetto.
Possiamo rassicurare il bambino che eravamo mostrandogli quanto è diventato meraviglioso.
Possiamo permetterci di guardarci come ci guardano gli altri e vedere l’infinita meraviglia che siamo.
Ognuno di noi, senza eccezioni.
E possiamo riconoscere con serenità la strada che abbiamo percorso per essere chi siamo ora, ed il nostro operato grazie al quale siamo in grado di trasmettere il messaggio unico che abbiamo nel cuore.
Ognuno di noi ha un compito spirituale, e quando ci concediamo di far coincidere il nostro lavoro con la nostra mission piano piano il cammino si illumina e tutto ri-diventa semplice.
Concediamocelo.
Ne siamo degni, e ce lo meritiamo.
Con amore,
Valeria
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