Quanto fai pagare i tuoi trattamenti?”
“Eh, bella domanda Vale. Al momento nulla, chiedo un abbraccio come scambio. Sono amici, colleghi o amici di amici”
“Molto bello in effetti. Accogli i tuoi riceventi a casa tua?”
“No, ho la casa troppo piccola. E poi ci sono i bambini. Una mia amica mi lascia usare il suo studio”
” Capisco. E la paghi?”
“No, non direttamente. Cioè le do due buoni pasto, in cambio”
“Che hanno comunque un valore… 7 euro, giusto?”
“Si”
“Quindi tu paghi la tua amica per avere uno spazio per fare dei trattamenti a persone che beneficiano dei tuoi servizi e ti pagano con un abbraccio, perchè sono tue amiche (o amici di amici). Giusto? Quindi tu paghi 14 euro per lavorare un’ora”
“Si beh ma vedi, la questione è che la gente si aspetta di non dover pagare… perchè lo faccio in amicizia. E poi perchè non svolgo l’attività a titolo professionale.”
“Capisco. Il tuo lavoro principale qual è?”
“Mah, faccio qualche ora di pulizia qua e là….”
“Fantastico! Ho giusto bisogno di un aiuto in casa! Quanto prendi?”
” 10 euro all’ora”
“Ottimo. E, dimmi…hai fatto corsi in merito?”
“No, ovviamente.”
“Quindi tu ritieni corretto e professionale venire a casa mia a pulire, attività per la quale non hai studiato, non ti sei formata, non è regolamentata e non hai spese vive, mentre non ritieni di valorizzare le tue sedute e trattamenti per le quali hai studiato, per le quali sono richieste abilità particolari che hai acquisito formandoti (e non gratuitamente), e per le quali paghi una struttura che ti ospita (detto per inciso, informati con un commercialista su come lavorare con p.iva o ritenuta di acconto). Giusto?”
Per te che operi nel campo olistico….quante volte hai fatto questo discorso? Quante volte lo hai sentito? Quante volte ti hanno contestato che “la spiritualità non si paga” e al limite è accettabile uno scambio ma non un pagamento?
O vorresti aprire un’attività ma non sai come proporre “queste cose strane” ai tuoi clienti? O sei a disagio nel chiedere soldi?
E riesci a chiedere 10 euro per fare le pulizie in casa ma non riesci a chiederne altrettanti per le pulizie energetiche?
Nel campo olistico questi discorsi sono abbastanza comuni.
Perchè l’energia non è tangibile, perchè le tue capacità sono “doni” e devono essere messe a servizio di chi ne ha bisogno, giusto?
Perfetto. Bellissimo. Esemplare.
E’ davvero sublime mettere a disposizione il proprio tempo e il proprio talento (per sviluppare il quale hai fatto corsi e seminari) di altre persone.
Questo, però, “cozza” con la tua voglia di fare quest’attività in modo strutturato e professionale. Per campare, insomma.
Dove sta il nodo cruciale?
Ognuno di noi (e quindi anche tu, credimi) ha dei filtri che chiamiamo “condizionamenti” o “credenze” che possono limitare o potenziare la nostra visione del mondo, che risiedono nel subconscio e sono legati a influenze familiari , sociali ed esperienze personali.
Grazie a queste credenze ci formiamo un’idea di cosa è “giusto ” o “sbagliato” e AGIAMO IN MERITO A QUESTI SCHEMI MENTALI, in modo totalmente inconsapevole perchè risiedono nella mente inconscia, portando quindi ad avere un risultato probabilmente non in sintonia con le nostre scelte razionali.
Imparare a riconoscere i condizionamenti depotenzianti è il primo step. Essenziale.  Il successivo è concederti di valorizzare il tuo tempo e le tue capacità, vedendo finalmente il denaro come una forma di energia amorevole e benefica che quantifica l’entità del lavoro che hai svolto (si, il lavoro non è solo quello noioso che puoi fare con le pulizie o in ufficio, ma una qualsiasi “applicazione di una energia … al conseguimento di un fine determinato” – cit. Oxford Languages), anche attraverso tecniche di riprogrammazione del subconscio. E ti permetterai, finalmente, di accoglierlo con la dignità che merita

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