Dicembre, 2010. Me lo ricordo perché avevo iniziato da poco un nuovo lavoro e nell’ufficio faceva un freddo boia. Mi ero presa una piccola pausa per inviare una mail privata. Con mano tremante, cliccai sul tasto INVIO. Destinatario: La Settimana Enigmistica. Quello che per altri è un’inezia, per me era importantissimo. Mio padre era un appassionato lettore della Settimana Enigmistica e per, me , era un po’ come se quella lettera la indirizzassi a lui. Nella speranza di sentirmi riconosciuta, magari accettata, e forse stimata.

La mail conteneva un centinaio di “scemità” che avevo scritto e raccolto sotto forma di domande e risposte, estratte dagli anni in cui su Yahoo Answer io e un gruppetto folle di amici ci divertivamo ad esercitare le facoltà mentali giocando con le parole. Anche lì, iniziai come timida osservatrice ammirando i più “anziani” e la loro facilità nel trovare significati occulti nelle frasi, indice di flessibilità mentale prima ancora che verbale, senza immaginare che nell’arco di pochi mesi sarei diventata una delle principali “postatrici” di domande. Tre al giorno. Durante la giornata giravo con il taccuino, per appuntare spunti che mi sovvenivano durante la giornata. Le domande erano destinate alla Rubrica “Domande Bizzarre”

Click, fatto.

Dicembre 2011. Nuovo ufficio, caldo e luminoso stavolta. La luce dell’ufficio riflette la mia interiore. “Abbiamo ricevuto le sue domande e le valuteremo”. Oh Santa Pace! Mi hanno risposto! Almeno sanno che esisto!! Hai visto, papà, che esisto? Non importa se non piaceranno, almeno le leggeranno. Ok, sono soddisfatta così.

Maggio 2011. Vaglia di 18 euro. Grazie Universo, ma chi mi manda 18 euro? Mittente…. Boh una società mai sentita, di Milano. Grazie comunque!

Piccola ricerca e scopro che è la casa editrice del suddetto giornale. Altra piccola ricerca e la gioia è sublime: hanno pubblicato il mio contributo. Il fatto che sia stata pubblicata da loro per me è un’attestazione di stima. Circa 800.000 persone hanno in mano quel giornale. Non tutti leggeranno la mia domanda (non ricordo nemmeno quale fosse), ma diciamo 1/10? 80.000 persone mi sembra comunque un buon numero. Anche 10.000 lo sarebbe.

Papààààààààààààààààà!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Passano gli anni. Ogni tanto arriva un vaglia. Sono più di 20, negli anni. L’ultimo qualche mese fa.

Quanta “strada” e quante emozioni dal primo insicuro click?

Con questo, voglio passarti alcuni messaggi.

  1. Per quanto ti sembra folle, fallo. Non sai dove ti porterà. Sai qual è il vantaggio di parlare a sconosciuti? Che non hanno i tuoi filtri mentali annebbiati. A volte ti sembra di valere poco, ma non è  così.  MAI. Magari puoi “dimostrare” di valere poco proprio perché i tuoi filtri mentali sono offuscati, ma se ti dai il permesso di ripulirli vedrai la tua luce brillare.
  2. Non sminuire mai il progetto o il sogno di un altro. Sai quante persone mi hanno detto “Se volessi lo potrei fare anche io?”. Si, ma io l’ho fatto.  Per me era importante.  Dietro ogni sogno c’è un’emozione. Rispettala. Ognuno di noi ha degli irrisolti. Tu hai i tuoi e l’altro ha i suoi. Dimostra empatia e gioisci davvero dei successi dell’altro senza “rosicare”, se puoi. E se stai “rosicando “ lavora su di te e chiediti perché.
  3. Non sono un guru. Una gura (?). Sono una persona normale, con le mie emozioni e le mie ferite. Come te, esattamente. Lavorando su di me ho imparato a riprogrammare il mio inconscio e farlo lavorare a mio favore. Quando mi sembra di non essere “abbastanza” per il mio progetto, mi ricordo di questa storia. E ci lavoro su. Se mi mancano delle competenze vedo come acquisirle. E se mi mancano delle skill lavoro a livello inconscio. Non ti ho raccontato questa storia per dirti quanto sono figa, non mi sento un granchè figa a dire il vero. (Non per questo , almeno 😉 ). L’ho fatto per incoraggiarti, stimolarti, e per dirti che CE LA PUOI FARE.  Ricordalo, SEMPRE!

( e se ti va scrivimi per raccontarmi i tuoi progetti!!)

Disclaimer: se un progetto non in porto è per via dei filtri mentali che lo contrastano. E allora scrivimi che ne parliamo!

Con amore, sempre

Valeria


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