Quando si inizia un lavoro su sè stessi oppure si è in procinto di farlo, è possibile che le resistenze prendano il sopravvento e presentarsi alle sedute inizi a diventare impossibile.

In genere capita dopo la terza/quarta seduta, ma puo’ accadere addirittura di non presentarsi alla prima.

Treni che si perdono, macchine che si rompono, figli con la febbre, spese impreviste,  cani che scappano… i casi sono i  più svariati, ma conducono allo stesso risultato: la seduta è annullata.

Qerché si verifica tutto questo? Perché una persona motivata, che ha iniziato un percorso di miglioramento della qualità della propria vita, dovrebbe voler interrompere il percorso? E cosa c’entrano gli impedimenti esterni con la volontà della persona?

Concetto introdotto da Freud, le resistenze sono tutti i movimenti, atti, pensieri che contrastano una spinta al cambiamento. Il cambiamento, sebbene tanto desiderato e cercato, puo’ essere visto come minaccioso per se stessi in quanto apre una porta verso l’ignoto.

Analogamente ai condizionamenti, anche le resistenze hanno un’origine inconscia. Dal punto di vista razionale vogliamo mettere fine ad una sofferenza o un disagio, ma inconsciamente lasciare la zona di comfort significa avventurarsi verso emozioni ignote.

La mente  non è stupida. La mente cerca di proteggerci. Sperimentare qualcosa di sconosciuto, anche se potenzialmente funzionale al miglioramento della nostra realtà, è percepito come pericoloso. Pertanto vengono messe in atto, INCONSCIAMENTE, una serie di azioni funzionali al realizzarsi di impedimenti che ostacolano il corso che si vorrebbe fare o le sedute.

Quindi, Valeria, fammi capire: mi stai dicendo che se la caldaia si è rotta stamattina è colpa mia? O se il capo mi ha negato il permesso richiesto?

Aspetta, partiamo dal presupposto che la parola COLPA non è funzionale e sostituiamola con la parola CAUSA.

Quello che sto dicendo è che spesso non siamo consapevoli di quanto siamo potenti e sottovalutiamo le nostre capacità di interagire con gli eventi.

Sto dicendo che sei una forza della natura e che sei un portento. E FORSE, se ti guardi bene dentro con sincerità, trovi una piccola paura sul cambiamento. Anche se ti percepisci come motivat* e determinat* a far cessare il disagio che ti ha spinto ad effettuare le sedute. Pensa razionalmente a quale puo’ essere: la paura di fallire? O la paura (più subdola ma molto più forte) che il cambiamento abbia inizio e la tua vita modificata? Al momento provi disagio per una situazione, ma cosa accadrebbe se la situazione di modificasse? La mente non può prevedere il futuro e non sa cosa aspettarsi in una nuova situazione, per cui mette in atto meccanismi funzionali a tornare allo stato più sicuro che conosca: lo stato di quiete. La zona di comfort.

Si dice che la paura crea. Perchè è una vibrazione molto forte, di intensità quasi pari a quella dell’Amore Incondizionato ma che va in direzione opposta.

Significa quindi che a livello energetico le nostre paure sono in grado di far realizzare situazioni appartentemente casuali e non dipendenti dalla nostra volontà.

Come fare per uscire da questo circolo vizioso?

Innanzi tutto fermarsi ad analizzarsi.

  • Mi è capitato quanto descritto?
  • Se facessi finta che quanto descritto fosse vero ed effettivamente una paura piccolina ci fosse, quale potrebbe essere?
  • Se ci fosse uno svantaggio (ipotetico) nella situazione “risolta”, quale potrebbe essere? Sarei ancora ascoltat* e coccolat* se il mio disagio finisse? Potrei trovarmi sol* se la situazione si risolvesse?

Essere consapevoli e permettersi di portare alla luce le emozioni sottese e latenti aiuta ad elaborare le situazioni ed essere aperti, finalmente, ad abbandonare la zona di comfort per aprirsi a meraviglie che facciamo fatica persino ad immaginare.

Quasi tutto ciò che desideri è appena fuori dalla tua zona di comfort” (Jack Canfield)

Sentirsi al sicuro nell’aprirsi al cambiamento, pertanto, è una base solida per andare oltre la propria comfort zone e iniziare un percorso di crescita.

Un aiuto possono darlo le dichiarazioni di intento, tipiche di VirtualMind, da ripetere mentalmente ogni giorno (puoi anche registrarle ed ascoltarle mentre dormi, se vuoi):

IO QUI ED ORA:

  • Sono una persona meravigliosa
  • Sono consapevole del mio potere e delle mie capacità uniche, anche a livello sottile
  • Identifico con facilità e senza giudizio l’aspetto positivo che il mio disagio mi porta.
  • Mi permetto di essere amat*, ascoltat* e coccolat* anche in assenza del mio disagio.
  • Mi permetto di essere amat* per chi sono veramente
  • Sono al sicuro nell’avere una visione ampia della situazione
  • Mi permetto e sono al sicuro nell’essere aiutato ad andare oltre le mie paure
  • Mi fido le mio terapeuta/operatore
  • Posso effettuare cambiamenti senza necessariamente stravolgere la mia vita
  • Accolgo con gioia la novità legata all’espansione e all’andare oltre la mia zona di comfort
  • Sono al sicuro nell’uscire dalla zona di comfort
  • Sono apert* al cambiamento

E quando ti senti pront*, ovviamente, siamo a tua disposizione per un percorso di crescita. Senza saltare le sedute. 😊

Con amore,

Valeria


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